Cheratocono

Questo termine è formato da due parole greche: Kerato = cornera e dalla parola Konos = cono.
Cheratocono = cornea conica, è una condizione nella quale la cornea ha perso la sua forma sferica normale e presenta una deformazione a forma di cono che compromette la nitidezza della visione.
Questa malattia della cornea è progressiva, generalmente lenta e può evolvere fino a determinare un’importante compromissione del visus.
Quando il cheratocono progredisce, la cornea si deforma e in prossimità dell apice del cono si assottiglia, diventando irregolare. Può portare alla formazione di piccole pieghe e di cicatrici in seguito.


E’ una patologia che colpisce generalmente soggetti giovani in pubertà e sino ai 20 anni di età. Solitamente il primo occhio ad essere colpito subisce una evoluzione più veloce, registrando un difetto visivo maggiore, l’altro occhio può progredire con una maggior lentezza.
La ridotta visione è determinata dalla deformazione delle immagini conseguenti allo sfiancamento corneale. La protrusione asimmetrica dell’apice del cono determina un’aberrazione ottica di ordine elevato che si chiama coma.
La coma è responsabile della visione di aloni a forma di scia di cometa attorno alle sorgenti luminose, e gli oggetti appaiono deformati ed irregolari. Non è possibile correggere questa aberrazione ottica con degli occhiali. E’ tuttavia possibile migliorare notevolemnte l’acuità visiva con l’utilizzo di speciali lenti a contatto rigide che sono in grado di compensare in parte questo sfiancamento corneale.

Eziologia

Sono state attribuite diverse cause all’insorgenza di questa malattia.
Molti ricercatori riferiscono che le cause del cheratocono possono essere di origine ereditaria o genetica evidenziando l’alterazione di alcune fibre che compongono il tessuto della cornea.
A queste si uniscono cause derivanti da alterazioni metaboliche dell’organismo che alterano il tessuto corneale, tipo vitaminiche, endocrine, ect .
Un ruolo possono anche avere i comportamenti come l’abitudine a strofinare gli occhi con frequenza; ciò è più frequente nei bambini allergici.
Questo strofinio, su occhi predisposti, può incrementare il cheratocono.

Diagnosi

La diagnosi del cheratocono viene effettuata tramite la topografia e la tomografia corneale, indagini che consentono di studiare le alterazioni morfologiche della superficie anteriore e posteriore della cornea, valutandone le eventuali modifiche nel tempo.

Trattamento
In passato l’unico trattamento era il Trapianto di Cornea.
Oggi per il cheratocono adottiamo strategie parachirurgiche che consentono di ottenere buoni risultati, scongiurando il trapianto di cornea. Soprattutto se si interviene in tempo.
Il Cross-linking è un trattamento parachirurgico che combina i raggi ultravioletti UV-A con un farmaco, il Ricrolin a base di Vitamina B 2, Riboflavina, che consente un “irrigidimento” della cornea affetta da cheratocono arrestando l’evoluzione della patologia ed in parecchi casi, consentendo una parziale regressione con miglioramento dell’acuità visiva.


Il Cross-Linking non è però eseguibile in tutti i pazienti affetti da tale patologia.
Esistono dei criteri ben precisi di selezione del paziente candidato a tale tipologia di trattamento. Nei restanti casi, troppo avanzati, invece, si rende necessario un trapianto di cornea.