fbpx
 
Prof. Vincenzo Orfeo
Oltre  30.000 interventi eseguiti in Chirurgia Oftalmica

 

I nostri servizi

Centro Oculistico Orfeo

 

Hover Box Element

Lo studio e’ diretto dal dott. Vincenzo Orfeo, Professore a contratto presso l’Università di Trieste, Responsabile dell’ Unita’ Operativa di Oculistica della Clinica Mediterranea di Napoli e Segretario Nazionale AICCER (Associazione Italiana Chirurgia della Cataratta e Refrattiva).

Lo Studio e’ specializzato nella diagnosi e nella chirurgia delle patologie oculari: Cataratta, Glaucoma, Pterigio, Cheratocono, Maculopatie-Retinopatie e dei vizi di refrazione: Miopia, Ipermetropia, Astigmatismo e Presbiopia con apparecchiature di altissima tecnologia.

Il principale interesse e’ migliorare la visione dei pazienti che si sottopongono ad intervento di Cataratta con i nuovi cristallini PREMIUM ad Avanzata Tecnologia (AT IOL).

PatologieTrattate

Cataratta

La cataratta si può formare a tutte le età, Meno frequente intorno ai 40 anni, comincia a diventare sempre più frequente dai 50 – 60 anni in poi.
L’intervento per rimuovere la cataratta è un intervento di microchirurgia effettuato in sala operatoria sterile, con l’ausilio di un microscopio operatorio per ingrandire i dettagli dell’occhio (si lavora in uno spazio di circa 5 millimetri).
Il paziente si sdraia su un lettino operatorio e viene coperto con dei teli per garantire la sterilità della procedura chirurgica. La tecnica per estrarre il cristallino opaco è detta Facoemulsificazione (comunemente chiamata Faco). E’ una metodica microchirurgica mini-invasiva, poco traumatica, offre risultati ottimi ed asporta il cristallino dopo averlo
frantumato con gli ultrasuoni.

Cheratoctono

Questo termine è formato da due parole greche: KERATO = CORNEA e dalla parola KONOS = CONO.
Cheratocono = cornea conica, è una condizione nella quale la cornea ha perso la sua forma sferica normale e presenta una deformazione a forma di cono che compromette la nitidezza della visione. Questa malattia della cornea è progressiva, generalmente lenta e può evolvere fino a determinare un’importante compromissione del visus.
Quando il cheratocono progredisce, la cornea si deforma e in prossimità dell apice del cono si assottiglia, diventando irregolare. Può portare alla formazione di piccole pieghe e di cicatrici in seguito.
E’ una patologia che colpisce generalmente soggetti giovani in pubertà e sino ai 20 anni di età. Solitamente il primo occhio ad essere colpito subisce una evoluzione più veloce, registrando un difetto visivo maggiore, l’altro occhio può progredire con una maggior lentezza.
La ridotta visione è determinata dalla deformazione delle immagini conseguenti allo sfiancamento corneale. La protrusione asimmetrica dell’apice del cono determina un’aberrazione ottica di ordine elevato che si chiama coma.
La coma è responsabile della visione di aloni a forma di scia di cometa attorno alle sorgenti luminose, e gli oggetti appaiono deformati ed irregolari. Non è possibile correggere questa aberrazione ottica con degli occhiali. E’ tuttavia possibile migliorare notevolemnte l’acuità visiva con l’utilizzo di speciali lenti a contatto rigide che sono in grado di compensare in parte questo sfiancamento corneale.

Eziologia

Sono state attribuite diverse cause all’insorgenza di questa malattia: Molti ricercatori riferiscono che le cause del cheratocono possono essere di origine ereditaria o genetica evidenziando l’alterazione di alcune fibre che compongono il tessuto della cornea.
A queste si uniscono cause derivanti da alterazioni metaboliche dell’organismo che alterano il tessuto corneale, tipo vitaminiche, endocrine.

Diagnosi

La diagnosi del cheratocono viene effettuata tramite la topografia corneale, indagine che consente di studiare le alterazioni morfologiche della superficie anteriore della cornea, valutandone le eventuali modifiche nel tempo. Il trattamento del cheratocono attualmente si serve di varie strategie chirurgiche e parachirurgiche che consentono di ottenere buoni risultati, scongiurando il trapianto di cornea.
Il cross-linking è un trattamento parachirurgico che combina i raggi ultraviletti UV-A con un farmaco, il Ricrolin a base di riboflavina, che consente un “irrigidimento” della cornea affetta da cheratocono arrestando l’evoluzione della patologia ed in alcuni casi consentendo una piccola regressione con miglioramento dell’acuità visiva.
Il cross-linking non è però eseguibile in tutti i pazienti affetti da tale patologia. Esistono dei criteri ben precisi di selezione del paziente candidato a tale tipologia di trattamento. Nei restanti casi, invece, si rende necessario un trapianto di cornea.

Degenerazione maculare

Un consistente numero di anziani subisce una diminuzione della vista a causa della degenerazione maculare senile. Le persone colpite hanno difficoltà a svolgere le azioni quotidiane che richiedono l’uso della visione centrale, ad esempio la lettura, la scrittura,la guida di un veicolo.

Che cos’ è la degenerazione maculare senile?
La DMS (degenerazione maculare senile) è un’alterazione progressiva della regione centrale del tessuto retinico, la macula, deputata alla visione centrale, cioè alla distinzione dei dettagli più fini delle immagini ed al riconoscimento dei colori.

Tale alterazione può provocare una drastica riduzione del campo visivo centrale, ledendo grandemente l’autonomia della persona. Nei paesi industrializzati la DMS rappresenta la prima causa di cecità legale. La degenerazione maculare senile può assumere due forme: quella secca o atrofica e quella umida o essudativa.

La forma secca è certamente la più comune, colpendo circa il 10% della popolazione con più di 60 anni, ha un’evoluzione lenta e non prevedibile nei tempi (la riduzione del visus varia da caso a caso) ed è caratterizzata da atrofia più o meno estesa dell’epitelio pigmentato e dall’accumulo di drusen (depositi di materiale amorfo) nello spessore della retina.

La forma umida, più grave (colpisce circa il 2% della popolazione oltre i 60 anni),  ha un andamento rapido e progressivo ed è caratterizzata da una neovascolarizzazione coroideale che interessa l’epitelio pigmentato e la neuroretina.

Glaucoma

Il glaucoma è una neuropatia caratterizzata principalmente da una alterazione del nervo ottico e da un conseguente difetto del campo visivo. Queste alterazioni possono essere associate ad un incremento della pressione intraoculare.
Il nervo ottico è la struttura che collega l’occhio al cervello e che consente di trasdurre gli impulsi luminosi alle aree visive, creando la percezione delle immagini.
Le alterazioni a carico del nervo ottico determinano un progressivo deterioramento della visione, con un graduale restringimento del campo visivo.
Il paziente affetto da glaucoma cronico non percepisce nessun disturbo, nessun dolore ed è in grado di rendersi conto delle alterazioni campi metriche solo in fase tardiva, quando cioè il danno è irreversibile e altamente invalidante.
Il glaucoma è quindi una patologia subdola che, qualora non diagnosticata o non curata, porta a gravi deficit visivi che possono condurre anche alla cecità.

Dicono di noi

up-arrow-1